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PREMIO LETTERARIO CHIANTI |
E’ partita da Impruneta la prima tappa del premio letterario Chianti, giunto alla XX edizione, che quest’anno si è ulteriormente arricchita sia nel numero dei lettori che nella dotazione dei premi. Dopo il giudizio della Giuria tecnica presieduta dal prof. Giorgio Luti e da Paolo Codazzi, direttore della rivista Stazione di Posta, trecento lettori di varia età e estrazione sociale esprimeranno il loro autorevole parere su cinque libri editi nel 2006 . Più di trenta studenti di entrambi le sedi del nostro Istituto partecipano in qualità di giurati alla manifestazione e saranno chiamati a votare il 12 maggio il libro che riterranno piu’ interessante e originale. Sabato 10 febbraio alle ore 17 nella sala gremitissima della Casa del popolo di Impruneta si e’ tenuta la presentazione del primo libro della rosa dei finalisti: Il libraio di Amsterdam di Amineh Pakravan editore Marsilio. L’autrice, di origine iraniana, presentando la sua opera ha parlato delle circostanze che l’hanno spinta a scrivere – una lunga pausa di riflessione in Venezuela - e della sua passione per la ricostruzione storiografica. Il libro descrive uno spaccato di storia del XVI sec. visto attraverso gli occhi del protagonista, una persona umile, uno stampatore che vive nella sua dimensione quotidiana le complesse problematiche economico-sociali di questo periodo. La scelta del soggetto non è stata casuale : la scrittrice, formatasi in Francia alla scuola di Jacques Le Goff, ha dichiarato di attribuire non tanta importanza all’ histoire evenementielle quanto alla rappresentazione di tutte le dinamiche causali di un evento, determinate dall’agire umano - sempre in balia dell’imponderabile errore - o da contingenze esterne. Si tratta di una lettura estremamente impegnativa – come ha notato qualcuno degli intervenuti - che richiede attenzione, consapevolezza della complessità del tema e nel contempo offre ricchi spunti di attualità. L’autrice ha sottolineato infine come l’ambientazione storica giochi un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera del romanzo e ha individuato nella descrizione del conflitto tra protestantesimo e cattolicesimo notevoli elementi in comune con la realtà presente esacerbata dalle faziosità religiose del mondo musulmano. La lezione della storia insegna –ha detto infine Amineh Pakravan - che l’odio tra gli esseri umani è come un grande serbatoio che si deve svuotare con un lungo travaglio per arrivare al distacco emotivo, alla lucida ragione e quindi all’agognata pace. Sicuramente da ricordare e profondamente significative sono alcune parole del protagonista del romanzo sul valore della lettura: “I libri? Un grande ponte gettato attraverso i tempi, in mezzo agli uomini….Qualunque sia la sua condizione, nessun uomo è solo se tiene un libro in mano….” Sono intervenuti alla presentazione del primo libro in concorso i seguenti studenti : Costanza Duranti, Lorenzo Calugi, Rachele Lazzeri, Federica Pini, Mattia Miroddi, Elena Magini , Laura Morelli, Giuditta Cirelli, Margherita Nette, Cristiana Pronestì, Jacopo Tosetti.
L’autrice Amineh Pakravan con due studentesse
Resoconto della prof.ssa Cristina Minucci
Coordinatori: T.Catallo, G. Giorgi, C. Minucci |
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L'europa dei giovani: diritti e doveri |
Lunedì 11 Dicembre, nella Sala del Gonfalone del Consiglio Regionale della Toscana, si è tenuta la cerimonia di presentazione del libro “L’EUROPA DEI GIOVANI : DIRITTI E DOVERI”, che raccoglie insieme ad autorevoli interventi di magistrati e giuristi, il racconto delle varie attività sull’Educazione alla Legalità svolte dall’Associazione Gian Paolo Meucci in collaborazione con istituzioni cittadine e alcune scuole di Firenze, tra le quali il nostro Liceo, che si è particolarmente distinto per il numero e la qualità delle iniziative. La pubblicazione contiene, infatti, un’ampia sezione che riporta le relazioni di nostri insegnanti e studenti sui vari progetti organizzati in questi ultimi anni nel Liceo Rodolico, con la partecipazione di un numero crescente di classi che hanno potuto incontrare magistrati, avvocati, docenti di varie nazionalità e confrontarsi sui temi dei diritti e dei doveri, della conoscenza della Costituzione Italiana ed Europea, della lotta alla mafia, dell’educazione alla pace. |
Alla cerimonia sono intervenuti, oltre al Presidente Del Consiglio Regionale On. Riccardo Nencini, anche il Presidente dell’Associazione Piero Meucci, Mario Bandiera, DS presso il CSA e altri magistrati, tra i quali Margherita Cassano, Gian Franco Casciano, Giorgio Morales, Gianpaolo Muntoni. Tutti hanno parlato del loro impegno professionale ma anche, e con particolare entusiasmo, del loro incontro con i giovani durante le varie iniziative che hanno contribuito a realizzare nelle scuole, nelle aule del Tribunale del Lavoro, o del Tribunale dei Minori, nel carcere. |
Anche a noi è stata data la parola, consentendoci così, di presentare la nostra esperienza e di esprimere il nostro ringraziamento ai presenti per le opportunità offerteci, ed in primo luogo alla Dott.sa Maria Luisa Casati – Vecchi che da alcuni anni collabora con il Rodolico con straordinaria disponibilità e sensibilità. Ad affollare il salone c’era una nutrita rappresentanza degli studenti , accompagnati dalle prof.sse Carla Mecocci e Cristina Minucci, delle classi seconde (sez. G), terze (sez. D – E – F – G) e quarte (sez. D – E - F), che , a nome di tutti i loro compagni e degli insegnanti che hanno organizzato le attività, hanno voluto essere presenti non tanto per vedere riconosciuto il proprio impegno, quanto soprattutto per testimoniare la loro passione per i diritti civili e per la legalità. Un importante momento, come ha dichiarato il Presidente Nencini, in cui scuola ed istituzioni, talvolta percepite come realtà distanti, si sono ritrovate unite dalla collaborazione fattiva e dalla condivisione di ideali comuni.
Prof.ssa Carla Mecocci. |
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Coordinamento delle prof.sse: Cristina Minucci – Anna Nunziati |
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Primo incontro del 29-11-06 |
Partecipanti: |
Adindu Kenneth, Sandro Nathan Calabrese, Guido Timoteo Carbone, Marco Chioccioli, Eleonora Ricci, Laura Sabatini, Costanza Sodi ,Matteo Turacchi. |
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Dopo una iniziale reciproca presentazione le docenti coordinatrici hanno definito gli obiettivi del circolo. Si tratta di riscoprire il piacere della lettura extracurricolare attraverso discussioni di gruppo su alcuni libri che abbiano particolarmente colpito la nostra sensibilità. Analizzeremo testi inerenti a tematiche sociologiche o storiche editi in questi ultimi anni e, in qualche caso, attraverso il progetto “Leggere per non dimenticare” organizzato da Anna Benedetti e promosso dal Comune di Firenze potremo incontrare de visu alcuni scrittori. Questo nostro primo incontro si è incentrato sulla complessa questione dell’evoluzione della lingua italiana nel corso del XX secolo. Abbiamo subito iniziato con l’analisi del volume “Parole di giorni lontani” di Tullio De Mauro, Il Mulino 2006. L’autore ricostruisce la realtà della sua Napoli negli anni ’30-’40 attraverso un personale universo di parole, riprendendo espressioni di uso quotidiano creando un’opera che sta a metà tra un prontuario di parole e un diario di appunti di vita. Tutta la sua narrazione nasce proprio dal lessico degli usi e dei modi di dire del dialetto napoletano, come l’espressione sei una perla per indicare sei un bravo ragazzo. Il protagonista è un bambino campano che racconta le sue esperienze di vita quotidiana con un linguaggio popolare estremamente semplice. Attraverso la descrizione della quotidianità De Mauro mette in luce anche la saldatura che all’epoca esisteva tra reddito e lingua: ad un reddito maggiore corrispondeva un’istruzione più alta ( portano le scarpe, parlano italiano). Prendendo spunto da tali argomentazioni abbiamo iniziato a discutere su come è cambiato l’italiano nel corso del tempo e su quali sono state le cause di queste trasformazioni. Innanzitutto abbiamo preso in considerazione il fatto che ad oggi l’uso corretto dell’italiano non è più una prerogativa di pochi , bensì ognuno possiede un minimo bagaglio lessicale e culturale (sorta di omologazione della massa), perciò non esiste neanche più la saldatura reddito/scolarità. Questa omologazione, nata da “booms” precedenti come quello economico e quello delle comunicazioni (radio/tv), ha portato ad una contaminazione dei dialetti e quindi ad un livellamento linguistico. Immediato è stato il confronto con il celeberrimo libro di Natalia Ginzburg “Lessico familiare” Einaudi,1963 in cui il dialetto rappresenta una sorta di collante tra genitori e figli. L’introduzione nelle case di apparecchi come la televisione, come già negli anni ’60 sottolineava Umberto Eco in “Apocalittici e integrati” , Bompiani 1963 ha creato una contaminazione educativa; inoltre lo spettatore è senza libertà , vincolato ad una programmazione che non sempre è di buon livello e si assoggetta al costume e alla cultura del tempo (ad es. la sottovalutazione della donna negli spots pubblicitari). Dopo il libro di De Mauro, abbiamo preso in esame Non ne ho la più squallida idea di Stefano Bartezzaghi, Mondadori 2006. Lo scrittore, che viene da una famiglia di enigmisti – il padre Piero era un famoso cruciverbista – tiene una rubrica (Lessico e nuvole) sul Venerdì di Repubblica che riscuote molto successo. L’autore si interroga in maniera ironica e divertente su dove va l’italiano oggi ed evidenzia la perdita del significato originario di molti modi di dire . Molto spesso le parole vengono sostituite per assonanza da altre più usate. Il libro presenta una casistica dettagliata delle frasi matte ricorrenti in cui si combinano parole e sillabe , illustra le follie del sistema T9 per gli sms per concludere con le bizzarrie del lessico informatico che è una convenzione e spesso viene usato dagli “addetti ai lavori” in modo criptico-esoterico come monopolio intellettuale che non fa comodo trasmettere. Al prossimo incontro con il nostro libro sottobraccio… |
A cura di Eleonora Ricci e Laura Sabatini Classe V sez. D |
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II incontro mercoledì 31 gennaio |
Partecipanti: Marco Chioccioli, Eleonora Ricci, Laura Sabatini, Costanza Sodi, Matteo Turacchi, Francesco Santi, Chiara Romano. |
Mercoledì 31 gennaio 2007 alle ore 14, il “circolo dei lettori” si è riunito presso il Liceo Rodolico per il secondo incontro. Il tema in discussione era: il mondo della scuola con le sue contraddizioni, visto da insegnanti e studenti. Ognuno di noi studenti doveva presentare un libro a sua scelta e le docenti coordinatrici prof.sse Minucci e Nunziati a loro volta, ne avevano portati un cospicuo numero. Quindi è iniziata la visione di questi libri e la lettura dei passi più significativi. La nostra riflessione, dunque, è partita dal libro di Domenico Starnone “EX CATTEDRA”. che sarà presentato il giorno 28 febbraio. presso la biblioteca Comunale in Via S.Egidio nell’ambito di “Leggere per non dimenticare”. Questo autore, nato a Napoli nel 1943, ha fatto l’insegnante per molti anni e quindi, oltre a varie opere narrative, ha scritto vari libri sulla vita scolastica. Il libro “Ex Cattedra” risale agli anni ottanta e tratta della scuola di quegli anni come di un ambiente chiuso, al cui interno nascono difficili rapporti tra colleghi, tra prof. e genitori e anche tra prof. e alunni. Denuncia anche fortemente il modo di insegnare svogliato e banale dei professori che non riescono così a suscitare l’interesse degli alunni e a catturarne l’attenzione, proponendo durante tutto l’anno spiegazioni sempre uguali e ripetitive. La sua denuncia è più che mai attuale: egli attraverso l’ironia fa una critica del sistema scolastico ed afferma il suo amore per una scuola viva, laica, pubblica. Non potevano non soffermarci, durante la nostra riunione, sul famosissimo “LETTERA AD UNA PROFESSORESSA” scritto da Don Milani negli anni sessanta, libro-denuncia di una situazione scolastica in cui solo i più agiati economicamente avevano la possibilità di affermarsi, al contrario i più poveri delle periferie e delle campagne non potevano in alcun modo accedere alla “cultura” per mancanza di stimoli e mezzi. Gli insegnanti hanno come primo dovere di formare ed educare lo studente, non solo quello di riempirlo di informazioni e nozioni. Questa denuncia da parte di Don Milani è molto valida anche oggi in una scuola che tuttora si basa principalmente sul nozionismo, trascurando la formazione e l’educazione degli adolescenti. Abbiamo poi preso in esame il libro “UN ANNO DI SCUOLA” di G. Stuparich. Giani Stuparich , nato a Trieste il 4 aprile 1891, muore il 7 aprile 1961 a Roma. Iscritto presso l’Università di Praga, si trasferisce poi all’Università di Firenze dove si laurea in letteratura italiana. Questo suo libro è considerato un romanzo di formazione in quanto tratta i problemi dell’adolescenza e dell’emancipazione femminile attraverso la parabola esistenziale della protagonista, Edda Marty. Giovane ragazza, bella, inquieta e ribelle dopo aver studiato con tutori privatamente per anni, decide di entrare in un liceo ginnasio maschile per tentare la propria affermazione come donna. Le vicende si snodano attraverso un anno di scuola e ci presentano l’amore, l’amicizia e l’iniziazione alla vita di un gruppo di giovani. Il protagonista del romanzo di Elio Vittorini “ IL GAROFANO ROSSO”, Alessio Mainardi, è un liceale 16enne che desidera diventare adulto e presenta quindi le proprie idee politiche e morali per affermare la sua maturità. Per questo frequenta amici più grandi di lui, come l’amico Tarquinio o la studentessa 18enne Giovanna, dalla quale riceve in dono un garofano rosso. Il ragazzo, per aver partecipato all’occupazione della scuola, viene bocciato; decide allora di impegnarsi sui libri per superare gli esami e vi riuscirà brillantemente anche se il suo impegno scolastico avrà vita breve, perché di nuovo interrotto da avventure amorose e altri interessi extra scolastici. Altro romanzo originale è “MA LE STELLE QUANTE SONO”. L’autrice Giulia Carcasi, essendo nata a Roma nel 1984, ha della scuola un ricordo vivo e attuale e fa quindi una denuncia del mondo scolastico molto sferzante e demonizzante, soprattutto attraverso il ritratto dei professori. I docenti risultano piuttosto criticati e poco credibili, ma anche il mondo familiare è presentato in crisi e smarrito. Anche il libro “UNA BARCA NEL BOSCO”, di Paola Mastracola, è un romanzo di formazione incentrato sulla figura di Gaspare Torrente, un ragazzo di umili origini che lascia il profondo sud per trovare una scuola più formativa, rispondente ai suoi interessi culturali e invece trova difficoltà ad essere accettato da compagni svogliati e indifferenti. Il libro di Marco Lodoli “PROFESSORI ED ALTRI PROFESSORI” come dice il titolo, ci mostra i problemi della scuola dal punto di vista dei rapporti dei professori nei confronti degli alunni. Spesso sono questi ultimi che possono insegnare ai loro docenti, come nel caso di un’ insegnante frustrata e obesa, angosciata da un difficile rapporto con una studentessa che l’apostrofa “rinoceronte”, pur essendo stata la sua preferita. Alla fine del percorso scolastico la prof. si vendica facendo bocciare la studentessa, mentre questa nel corso della sua vita riesce a sviluppare una certa personalità e a riscattarsi. Molto interessante e importante per il contesto storico in cui la vicenda si svolge è il romanzo “DUE DI DUE” di Andrea De Carlo. Siamo a Milano, intorno alla metà degli anni 70, anni contrassegnati da un impetuoso sviluppo e da un crescente benessere, che produce però disagio e inquietudine e anche un divario tra le diverse categorie sociali. Di qui l’esigenza da parte dei giovani di ribellarsi al mondo dei genitori e di dire basta a un modo di essere ipocrita, formale ed egoista. Nelle scuole si sviluppa la protesta studentesca che si esprime attraverso occupazioni, cortei, manifestazioni di piazza e purtroppo spesso anche scontri con le forze dell’ordine. E’ di Nicola Ammaniti un’interessante storia, senza lieto fine, intitolata “TI PRENDO E TI PORTO VIA”. Pietro, figlio caratteriale di genitori squallidi e sperduti è un ragazzino timido e perseguitato dai compagni, il cui destino si incrocia tragicamente con quello di Graziano Biglia, playboy e fricchettone, destinato a perdere l’ultima possibilità di redenzione incarnata dalla prof. Palmieri, unica ad averlo amato e accettato. La narrazione è molto avvincente anche se vi è assoluta assenza di messaggio cosa che non esclude grande acutezza nello studio dei caratteri e dei rapporti alunni-insegnanti. Sempre di Paolo Mastracola abbiamo analizzato un altro interessante romanzo “LA SCUOLA RACCONTATA AL MIO CANE” . L’autrice protagonista del libro dopo aver lasciato per qualche anno l’insegnamento attivo nella scuola per dedicarsi ad un progetto di studio, al suo ritorno trova una scuola completamente diversa: la “riforma” ha introdotto nel mondo della formazione la logica del ,mercato. Ecco quindi l’impiego scriteriato degli inglesismi manageriali, la rincorsa ai computer più moderni e ai corsi di lingue straniere. Il modello di uomo e donna a cui guarda la nuova scuola non è più il cittadino capace di relazionarsi con il mondo esterno, ma l’impiegato in grado di inserirsi senza traumi nel mondo del lavoro. Dopo aver dato ampio spazio al dibattito traendo spunto dai testi più interessanti, abbiamo potuto trarre alcune conclusioni sul mondo della scuola, soprattutto per quel che riguarda la complessità dei rapporti tra insegnanti ed alunni, insegnanti e genitori, alunni e mondo scolastico. Un altro dato molto importante che è emerso sia dalla lettura che dalla discussione, è quello del cambiamento del sistema scolastico, attraverso le varie epoche, soprattutto prima e dopo la contestazione degli anno 60 / 70 e anche prima e dopo la nuova riforma. Alle ore 16 il dibattito è terminato e si è concluso che, dall’esame di questi insieme di libri, il mondo della scuola è apparto in una situazione molto critica e di grande difficoltà sia dal punto di vista didattico sia dal punto di vista sociale ed umano.
A cura di MARCO CHIOCCIOLI FRANCESCO SANTI E MATTEO TURACCHI classe III F
Nella foto Eleonora Ricci e Laura Sabatini rivolgono domande a Domenico Starnone alla Biblioteca Comunale Centrale.
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GENOVA E FIRENZE SI TINGONO DI GIALLO: IL LICEO RODOLICO VINCE Il CONCORSO “IL GIALLO IN CLASSE” |
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Si è chiusa con notevole successo di pubblico e di consensi la II edizione del Festival della Letteratura del crimine che si è svolta a Genova nei giorni 16-17-18 novembre 2006, dedicata quest’anno al tema Grandi amori e grandi crimini. Gli amanti del genere giallo si sono dati appuntamento nella città della lanterna per conoscere le nuove proposte editoriali e le tendenze attuali del noir e del thriller. Alla manifestazione , promossa dalla regione Liguria e patrocinata dalla Provincia e il Comune di Genova, sono intervenuti ventisei autori nazionali e internazionali di successo. All’evento era correlato il concorso di scrittura creativa “Il giallo in classe” al quale hanno aderito oltre trecento studenti di scuole medie superiori italiane. Il nostro Liceo ha partecipato con una nutrita rappresentanza di studenti: Giulia Cipriani (Frammenti di vetro), Matteo Fraschi (Psicologia di un delitto), Guglielmo Matteuzzi
(Una lunga notte, ispettore Jenkins) e Chiara Romano (Delitto a Villa Cimabianca) della classe I F , coordinati dalla prof.ssa Cristina Minucci , Niccolò Pani
(Nightmare tour) e Costanza Sodi (Aula di giustizia) coordinati dalla prof.ssa Antonella Orsucci. |
Nessun fiorentino sperava certo di arrivare al traguardo più ambito , ma alla fine la meta è stata raggiunta : tutti gli studenti del Rodolico hanno ottenuto la “segnalazione di merito” e al termine è stato proclamato vincitore del concorso Guglielmo Matteuzzi della classe I F . Il suo lavoro “Una lunga notte , ispettore Jenkins” è un giallo doc che si caratterizza per suspense e colpi di scena…
Coordinamento:proff.sse
Cristina Minucci – Antonella Orsucci |
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ANCHE IL LICEO RODOLICO HA PARTECIPATO ALLA FESTA DELLA LEGALITA’ |
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Cosa c'entrano i pomodori con la legalità? Per spiegarlo una giornata all’insegna della mobilitazione civile e della partecipazione per diffondere la cultura della legalità contro tutte le mafie |
Anche il nostro Liceo ha partecipato con una sua rappresentanza alla FESTA DELLA LEGALITA’ che è stata organizzata per la prima volta dalla Regione Toscana in collaborazione con Arci e Associazione Libera e che si è tenuta al Palazzo degli Affari di Firenze lo scorso 19 dicembre 2006. Slogan dell’ iniziativa è stato “Facciamo scoccare l’ ora legale” : un invito alla mobilitazione della società civile, a partire dai giovani , perchè la lotta alla mafia e ad ogni illegalità sia un valore fondamentale per tutti nella vita di ogni giorno. |
Insieme ai circa settecento partecipanti abbiamo potuto assistere alla tavola rotonda cui sono intervenuti , tra gli altri, Pier Luigi Vigna, Rita Borsellino, Filippo La Torre , Tiziana Di Salvo, Vanna von Straten e il Vicepresidente della Regione Federico Gelli . I loro discorsi hanno alternato momenti intensissimi di testimonianze sulla lotta alla mafia vissuta in prima persona e pagata a prezzo della vita da persone straordinarie quali Paolo Borsellino, Pio La Torre e Di Salvo, ricordate non senza commozione ; e la presentazione dell’ esperienza recentissima di molti giovani che, anche dalla Toscana hanno partecipato ai campi di lavoro in Sicilia e in Calabria sui terreni confiscati ai mafiosi e messi a disposizione della società civile nell’ ambito del Progetto “Liberiamoci dalle spine”. |
Forte l’ appello di Rita Borsellino , rivolto soprattutto ai giovani , al ” valore della testimonianza e dell’ impegno quotidiano nella legalità e per la legalità “ certi che la mafia non è invincibile, può essere vinta dal coraggio non soltanto dei magistrati, ma dei cittadini comuni. |
Il Vicepresidente regionale, Federico Gelli, ha poi lanciato l’ iniziativa “Facciamo scoccare l’ ora legale”, cioè la richiesta della Regione di dedicare , in tutte le scuole, un’ ora alla settimana all’ Educazione alla Legalità, nella consapevolezza che la lotta alla mafia non è solo una battaglia per liberare il Meridione dalla criminalità organizzata , ma un problema di tutti. |
Grandissimo successo ha poi raccolto la suoneria della leg alità , ideata e presentata dalla Bandabardò e che è scaricabile dal portale www.intoscana.it |
Una giornata di testimonianze e riflessione, ma anche di festa e di musica , conclusasi la sera con un concerto alla Fortezza da Basso . Insomma , con le parole della Borsellino: “Facciamo festa contro la mafia, perchè ogni conquista di attenzione e ribalta contro le illegalità, ogni testimonianza individuale o di gruppo contro la mafia, è, per la società civile, un'occasione di festa". |
Prof. ssa Carla Mecocci |
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GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI |
CAMPIONATO DI SCI |
FASE DI ISTITUTO,03/02/2007 |
Il 3 febbraio 2007 alle ore 9,30 all’Abetone in un tracciato della pista Zeno 3 si è svolto il campionato di sci interno di istituto finalizzato al passaggio alla fase provinciale interscolastica. La giornata di sole splendente non ha compromesso il fondo della pista e sono stati raggiunti tempi decisamente discreti. |
Questa la classifica finale: |
|
Categoria
ALLIEVE
Classifica
|
Pett.n. |
Cognome e nome |
classe |
min |
sec |
cent |
1 |
6 |
PERTICI COSTANZA |
2E |
0’ |
55’’ |
11 |
2 |
8 |
DEL BIANCO GINEVRA |
3G |
0’ |
57’’ |
78 |
3 |
2 |
GONNELLI MARTINA |
2C |
0’ |
57’’ |
87 |
4 |
5 |
MONTANI MARGHERITA |
2D |
0’ |
58’’ |
8 |
5 |
7 |
VANNI DILETTA |
2G |
1’ |
4’’ |
49 |
6 |
4 |
DI IENNO MARINA |
2D |
1’ |
9’’ |
6 |
7 |
1 |
GALLETTI GIULIA |
3E |
1’ |
9’’ |
94 |
8 |
3 |
CIULLI GIULIA |
2D |
1’ |
10’ |
83 |
|
|
Categoria ALLIEVI
Classifica
|
Pett.n. |
Cognome e nome |
classe |
min |
sec |
cent |
1 |
14 |
BAGNOLI LEONARDO |
2G |
0’ |
53’’ |
71 |
2 |
10 |
GOLDSCHMIDT OSCAR |
1B |
0’ |
57’’ |
15 |
3 |
9 |
VON SCHWNICHEN GIOVANNI |
1B |
0’ |
57’’ |
63 |
4 |
17 |
JENSEN DAVID |
2E |
0’ |
58’’ |
29 |
5 |
20 |
PERLATTI ANDREA |
3D |
0’ |
59’’ |
89 |
6 |
12 |
SUSINI LORENZO |
2C |
1’ |
2’’ |
89 |
7 |
13 |
FALATO GUIDO |
2C |
1’ |
2’’ |
93 |
8 |
18 |
BENI MATTEO |
2C |
1’ |
3’ |
10 |
9 |
11 |
BERTI MAURIZIO |
1E |
1’ |
3’’ |
26 |
10 |
19 |
TOMMASINI ENRICO |
3H |
1’ |
9’’ |
17 |
11 |
16 |
CALABRETTA FEDERICO |
2C |
1’ |
14’’ |
54 |
12 |
38 |
INNOCENTI MASSIMILIANO |
3D |
2’ |
7’’ |
10 |
13 |
15 |
MAGGI MATTIA |
1C |
NP |
|
|
|
|
Categoria JUNIORES FEMMINILE
Classifica
|
Pett.n. |
Cognome e nome |
classe |
min |
sec |
cent |
1 |
24 |
TEDESCHI VIOLA |
4B |
1’ |
2’’ |
0 |
2 |
21 |
CANTELE CAMILLA |
4A |
1’ |
3’’ |
48 |
3 |
26 |
COLZI BENEDETTA |
4D |
1’ |
5’’ |
10 |
4 |
22 |
ZAVAGLIA MARTINA |
4A |
1’ |
6’’ |
43 |
5 |
23 |
REDAPI LAURA |
4B |
1’ |
7’’ |
41 |
6 |
27 |
SHUSTER SARA |
4D |
1’ |
7’’ |
93 |
7 |
25 |
CAVERNI CAROLINA |
5D |
1’ |
8’’ |
79 |
|
|
Categoria JUNIORES MASCHILE
Classifica
|
Pett.n. |
Cognome e nome |
Classe |
min |
sec |
cent |
1 |
29 |
NASSI MATTEO |
4A |
0’ |
43’’ |
49 |
2 |
36 |
CANOCCHI ALBERTO |
4D |
0’ |
47’’ |
94 |
3 |
28 |
FANTONI MARCO |
4B |
0’ |
50’’ |
11 |
4 |
30 |
MESCHINI PIETRO |
4B |
0’ |
50’’ |
c97 |
5 |
33 |
TADDEI TOMMASO |
5D |
0’ |
54’’ |
73 |
6 |
37 |
THEILL FEDERICO |
4D |
0’ |
57’’ |
12 |
7 |
35 |
GIUNTI ALESSANDRO |
5D |
1’ |
0’’ |
48 |
8 |
34 |
CAIANI JACOPO |
5D |
1’ |
2’ |
25 |
9 |
31 |
MONASTA JOHN |
4B |
1’ |
13’’ |
51 |
10 |
32 |
DEL BINO LEONARDO |
5B |
NA |
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La galleria fotografica comprende la foto dei docenti (sotto) accompagnatori dopo le sciate proff. Giampiero Guarducci, Antonella Colucci e Cristina Minucci e il quadro finale del gruppo ( a sinistra) soddisfatto e contento prima del ritorno a Firenze. |
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CAMPIONATO DI GIORNALISMO: LA NOSTRA ESPERIENZA |
NOI GIORNALISTI |
Scrivere: questa la passione che accomuna gli animi di noi “giornalisti in erba”, così come ci hanno soprannominato i professori. Passione questa che nasce fin da piccoli, dalle prime pagine di un diario che tiene nascosti in se i sogni di bambino, in attesa di vederli realizzati. Passione questa che matura negli anni: voglia di scrivere, voglia di mettersi alla prova, voglia di comunicare: e allora niente di meglio che un corso di giornalismo che contribuisca ad alimentare in noi questo desiderio! È una sfida a colpi di pagine di giornale, una competizione ad armi pari quella in cui sono coinvolte ben diciotto scuole fiorentine, che ogni settimana si fronteggiano nel campionato di giornalismo promosso da “La Nazione”. Il progetto si propone non solo di sensibilizzare noi giovani alla lettura del quotidiano ma anche di fornirci strumenti per approfondire i problemi della città: “ La competizione creata dal campionato è un’ ottima scusa per vivere una positiva educazione civica”, queste le parole di Matteo Renzi.E ancora: “ iniziativa di grande valore sociale che favorisce la maturazione dei nostri giovani”, evidenzia Alfredo Berni. Ma, come si svolge un incontro di giornalismo a scuola?? Per prima cosa scegliamo il tema su cui verterà la pagina di giornale a disposizione delle singole scuole; poi decidiamo quali personaggi intervistare per approfondire l’argomento; quindi a gruppi formuliamo domande da porre loro. Non ci resta che armarci di carta e penna e, come veri giornalisti, recarci all’appuntamento con lo scoop curiosi di ascoltare le risposte alle nostre domande. Protagonisti dei nostri articoli sono stati quest’anno personaggi come l’esuberante Paolo Poli, il grande Giancarlo Antognoni o lo juventino Gianluca Pessotto. Stendiamo infine gli articoli che comporranno la nostra pagina di giornale e inviamo il tutto alla redazione de “La Nazione”,che la pubblicherà qualche giorno dopo a fronte di quella della scuola sfidante,. A valutare le pagine monotematiche da noi realizzate è chiamata la commissione di valutazione che, presieduta dal direttore de “La Nazione” Francesco Carrassi, è composta dal capo redattore della cronaca di Firenze Marcello Mancini, dal presidente e dal direttore generale di Banca Etruria, Elio Faralli e Alfredo Berni, dal presidente della provincia Matteo Renzi, dal capo ufficio stampa della provincia Gianfrancesco Apollonio, dall’assessore comunale alla pubblica istruzione di Firenze Daniela Lastri, dal provveditore agli studi Claudio Bracaloni e dai docenti universitari Pier Luigi Ballini, Cosimo Ceccuti e Marco Marchi, col coordinamento del vicedirettore de “La Nazione” Antonio Lovascio. E…tra torte e sorrisi, possiamo concludere che le nostre aspettative sono state pienamente soddisfatte da un’esperienza che, per chi lo scrivere ce l’ha nel sangue, è molto gratificante.
Tutor: prof.ssa Emanuela Sangalli Collaboratori: proff. Annamaria Corsi, Carla Calò, Davide Dei |
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Lo spettacolo MAGO di OZ è il primo di una trilogia di spettacoli che la compagnia Venti Lucenti sta portando avanti con alcuni licei fiorentini. La Compagnia, che ha al suo attivo l’allestimento di numerosi spettacoli realizzati con migliaia di ragazzi delle scuole superiori, elementari e medie della città e collabora ormai da molti anni con agenzie umanitarie (prima fra tutte Emergency) alle quali dona, fondi per sostenere le iniziative che queste organizzazioni portano avanti. Questo in un più generale progetto di utilizzo del teatro oltre che come strumento di “Formazione all’Umano” anche come momento di riflessione su temi che spesso gli adolescenti europei trattano con leggerezza e a volte con disinvoltura o cecità, come la malattia, la povertà, la guerra. Donare l’incasso di questi spettacoli a persone lontane da noi, non solo geograficamente, significa anche per i ragazzi-attori acquisire la conoscenza e la comprensione di avvenimenti e di drammatiche realtà del nostro pianeta. Da quest’anno la nuova Trilogia sulla fiaba, luogo tanto caro alla nostra città quanto perfetto per realizzare un progetto che intenda utilizzare il teatro come strumento formativo, di crescita e di acquisizione di consapevolezza della realtà circostante. Gli “attori” infatti, oltre a provare lo spettacolo hanno iniziato a frequentare la ludoteca del Meyer, nella quale raccontano ai bambini le vicende del Mago di Oz. Lo spettacolo è una versione molto particolare del Mago di OZ, alla quale prendono parte 98 attori che attraverso immagini simboliche e poetiche narrano agli spettatori la grande e strana fiaba.
Il lavoro dà voce alle immagini e ai fantastici personaggi della fiaba e evoca le atmosfere di un circo surreale, e fantastico, con trampolieri, streghe alte quattro metri, nani e pupazzi giganti!
Il lavoro realizzato dalla compagnia Venti Lucenti, con la regia di Manu Lalli Info Venti Lucenti 331 22 84 469 Prevendita presso Teatro Verdi Tel. 055. 212320/ 2396242 E presso il BOX OFFICE Tel: 055/210804 Interi 15 euro ridotti (sotto i 12 anni) 5 euro |
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